E’ tempo di aprire una riflessione sull’areale della mozzarella di bufala campana DOP. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo al convegno di apertura di Campanialleva Expo 2023, sottolineando la necessità di spingere la crescita di un prodotto bandiera del made in Italy, ma viene prodotta praticamente solo in due province, Caserta e Salerno, e solo in pochi Comuni di Napoli e Benevento. Per un paradosso la denominazione “campana” si utilizza nel sud del Lazio, in Molise e in provincia di Foggia.
Una riflessione che trova l’accoglienza favorevole di Coldiretti Campania, che da tempo ha posto la questione della revisione del disciplinare non solo per l’areale, ma anche sulla pezzatura che esclude ad esempio la famosa “zizzona di Battipaglia”.
I numeri dicono che la possibilità di crescita del comparto è ancora ampio. Il trend di crescita della mozzarella di bufala campana dop ha il segno positivo da almeno otto anni, senza interruzione. Nel 2013 sono stati prodotti 35 milioni di chili di mozzarella dop. Nel 2021 sono 56 milioni. In otto anni quindi la produzione ha avuto un incremento del 60%. Nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2021 – sostiene Coldiretti Campania – sono stati ritirati quasi 254 milioni di chili di latte di bufala dop. Nello stesso periodo del 2022 sono stati ritirati dalle stalle quasi 258 milioni di chili. Nei primi dieci mesi del 2021 sono stati prodotti quasi 47 milioni di chili di mozzarella di bufala campana dop. Nello stesso periodo del 2022 sono stati quasi 49 milioni.