Saldi ad andamento lento: nei primi sette giorni di promozioni in Campania non c’è stato il consueto assalto ai negozi ed anzi c’è stata una contrazione dei consumi abbastanza evidente. L’Osservatorio di Confesercenti Campania ha infatti analizzato i dati da sabato scorso a oggi ed emerge come la partenza, ma anche il prosieguo della prima settimana, è a ritmi bassi.
I commercianti stanno incassando dal 15 al 20% in meno rispetto alla prima settimana di saldi estivi dell’anno scorso. Tanti sono i fattori che incidono su questa partenza lenta, come sottolinea il presidente di Confesercenti Campania, e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, Vincenzo Schiavo: «Il caldo insopportabile che ha caratterizzato i giorni scorsi è un elemento primario, perchè ha scoraggiato i consumatori che, specialmente sabato e domenica, hanno preferito il mare allo shopping. Da notare che l’anno scorso, di questi tempi, le temperature non erano così alte. E poi – aggiunge – sta incidendo il fattore attesa: i consumatori in Campania spenderanno in media per questi saldi estivi 2022 circa 257 euro, la cifra massima che possono investire in questo momento. Ed è per questo che tendono ad aspettare che i prezzi scendano ulteriormente, dal momento che, in media, gli sconti proposti inizialmente arrivano al 20% e al 30%, per poi crescere gradualmente sino al 50-60%. E’ per questo che ci aspettiamo una risposta diversa a partire dalla metà di questo mese, quando stimiamo che i negozi saranno meno vuoti e le buste più piene, anche in virtù del turismo».
Nonostante questo abbrivio, dunque, Confesercenti Campania ritiene che i saldi estivi 2022 possano produrre un buon indotto agli esercenti campani, facendo registrare numeri più incoraggianti. «I consumatori della nostra regione – sottolinea il presidente Schiavo – mostrano maggiore oculatezza nel fare acquisti. Molta gente è in attesa di sconti un po’ più appetibili prima di decidersi ad acquistare. Come l’osservatorio di Confesercenti aveva segnalato già qualche settimana fa, infatti, nel Mezzogiorno si spendono €30 pro capite in più rispetto alla media italiana, ma non certo perché si sia più ricchi ma per una mera questione di opportunità».
Soltanto in fase di saldi si possono acquistare scarpe, vestiti e altri oggetti proprio perché proposti a prezzo scontato.
«La quota maggiore di spesa in Campania è da ascrivere, dunque, a uno stato di necessità più che uno stato di piacere». In ogni caso l’esortazione di Confesercenti è sempre la stessa: «Invitiamo sempre gli utenti a spendere nei negozi sotto casa – conclude Schiavo- in modo da avere contatto diretto con il commerciante, promuovendo la fidelizzazione tra imprenditore e consumatore».