Dal MUR saranno destinati oltre 770mila euro ad un progetto per realizzare costruzioni innovative e green utilizzando materiali innovativi alla nanoscala, per rispondere alla crescente domanda di valorizzazione dei materiali da costruzione e di risparmio energetico degli edifici civili ed industriali.
Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, nella call PROGETTI DI RICERCA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE 2020 (PRIN 2020), ha infatti approvato e finanziato il progetto “OPPORTUNITIES AND CHALLENGES OF NANOTECHNOLOGY IN ADVANCED AND GREEN CONSTRUCTION MATERIALS”, presentato dal Consorzio di Ricerca formato dalle Università di Salerno, della Calabria, di Modena e Reggio Emilia, di Parma e Pegaso, coordinato dal Prof. Luciano Feo, del Dipartimento di Ingegneria Civile di Unisa, riconosciuto tra i dipartimenti di eccellenza italiani.
Su 373 domande pervenute al MUR nel settore dell’ingegneria, il progetto dell’Università di Salerno si è classificato primo in graduatoria (ex aequo) rientrando fra i diciassette progetti finanziati a livello nazionale. Il co-finanziamento del MUR assegnato è di 774.178 euro, cui si aggiungono 198.178 euro di co-finanziamento atenei, per un totale di 972.356 euro.
La sfida del progetto è quella di condurre l’industria delle costruzioni ad un utilizzo dei nanomateriali su larga scala. Attualmente, infatti, l’uso dei nanomateriali nelle costruzioni è ridotto, a causa della conoscenza limitata dei nanomateriali adatti alle costruzioni e del loro comportamento, della mancanza di standard specifici per progettazione ed esecuzione di elementi da costruzione utilizzando nanomateriali, di un’offerta di mercato ridotta di nanoprodotti, di costi elevati, di rischi per la salute sconosciuti associati ai nanomateriali e alla scarsa riciclabilità dei nanomateriali al fine della loro vita.
Per superare tale sfida, il progetto si occuperà dello studio mirato alla scelta dei nanomateriali da impiegare nelle costruzioni civili e delle loro caratteristiche, e di analizzare il comportamento di elementi costruttivi che contengono nanomateriali (cioè elementi costruttivi costituiti da nanocompositi), ma anche per proporre formule predittive da implementare nelle norme nazionali per le costruzioni.
Inoltre, il progetto ambisce a promuovere la carriera di giovani ricercatori, a rafforzare e sviluppare collaborazioni scientifiche tra il mondo accademico e quello industriale.