Il viaggio di Aura è ripartito con Il Premio Giffoni Aura consegnato a Ciro Corona per il suo quotidiano impegno nella promozione della legalità e nella costruzione di una società più giusta ed inclusiva.
La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina a Scampia, nella sede dell’associazione (R)esistenza Anticamorra, gestita da Corona: “Aura – spiega la Presidente Alfonsina Novellino – è da anni in prima linea per portare opportunità laddove servono, promuovere momenti di incontro e di confronto per spezzare la marginalità, praticare integrazione, favorire la crescita dei territori. Sono determinata a proseguire la collaborazione con Ciro Corona che sarà ospite a Giffoni per incontrare i jurors e raccontare loro il lavoro svolto in questa terra così ricca di opportunità”. Anche il Direttore di Giffoni Experience Claudio Gubitosi ha voluto far sentire la sua presenza inviando un messaggio in cui ha ricordato che Giffoni ha proprio “l’ambizione di favorire la crescita dei territori dando loro nuova centralità. Non esistono quartieri difficili, esistono territori con maggiori possibilità”.
“Ciro Corona – ha aggiunto la vicepresidente di Aura Rosanna Bernardi – è riuscito a portare in un’area fragile la normalità, che si è tradotta in apertura alla bellezza, alla cultura, alle arti e alle emozioni”.
L’evento è stato arricchito dalla presenza della giornalista Erminia Pellecchia, che ha ricordato l’importanza dell’agire concreto: “Il male può essere estirpato, è possibile riappropriarsi di questo luogo e trasformarlo. Questa rinascita è già iniziata grazie al lavoro esemplare di Corona”.
Recentemente insignito dell’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato, Corona ha raccontato: “Scampia non è più la terra di Gomorra, ma un luogo in cui si coltiva la speranza, dal quale in 5 anni circa 450 detenuti sono ripartiti per ricostruite la propria vita. Quella che era una fabbrica di morte è oggi una officina di cultura dedicata alla giovane Gelsomina Verde, vittima innocente della camorra. C’è un modo non borghese di fare antimafia, un modo che si sporca le mani e restituisce al territorio quei luoghi che la malavita e la malapolitica ci hanno portato via”.
Nel suo toccante intervento, la sociologa Roberta Longo ha sottolineato la necessità di riconoscere e promuovere atti di eroismo come quelli di Ciro Corona, per favorire l’inclusione sociale, i valori della cultura e della legalità: “L’esempio di Ciro deve attraversare il mondo: solo attraverso piccoli semi si possono compiere atti di cambiamento e Scampia lo sta dimostrando”.
Nel corso della mattinata si è esibita sulle note di Jerusalema l’associazione “Le ali di Scampia”, la palestra gestita da Cira Celotto all’interno dell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde”.