Domenica 15 dicembre, alle ore 18:00, nella prestigiosa cornice di Palazzo De Tommasi-Bozzi, si terrà la presentazione dell’ultimo lavoro del fotografo pietrelcinese Paolo Covino, dal titolo Altari.
In Altari, Paolo Covino Ci conduce in un viaggio attraverso l’universo simbolico rappresentato dai “letti/altari” di famiglie sannite e irpine, fotografati durante un difficile lavoro di ricerca condotto tra il 2017 e il 2021.
Il viaggio affonda le sue radici nella percezione dell’abbandono di un territorio, il Sannio, e della sua cultura contadina, nella dolorosa consapevolezza dell’oblio a cui sono sottoposti i suoi costumi ancestrali e primordiali. Tali perdite non sono state sostituite da forze innovative, né da speranze rivitalizzanti, ma piuttosto da tendenze scoraggiate al rifiuto e all’abbandono.
Da questa emorragia sociale, culturale e storica si sviluppa il recupero fotografico delle camere da letto, intese come luoghi di culto di un passato in decomposizione. La custodia del sacro canone della famiglia, della sua continuazione, la certezza fideistica in un futuro sia di procreazione che di morte, diventa tangibile, nell’immaginario dell’autore, in questa stanza intima e riservata, che diventa altare. È alcova e sudario, culla di chi si genera e catafalco di chi è giunto al termine, in un rito circolare che ripropone il ciclo dell’esistenza. Una volta scartato il valore che le generazioni precedenti assegnavano alla camera da letto, il ciclo si spezza, la storia si perde, la memoria evapora. Altari è un saluto, probabilmente un addio, agli dei Lari e a tutto ciò che essi non potranno più rappresentare.
Paolo Covino, classe ’83, vive a Pietrelcina e studia fotografia da autodidatta. Il rapporto con il proprio territorio, l’entroterra campano, è fondamentale per la sua crescita formativa. Ha iniziato collaborando con alcune testate locali per poi approdare a progetti di stampo intimistico, pubblicati su riviste nazionali. Ha all’attivo diverse mostre collettive e personali sia in Italia che all’estero. Attualmente, il suo impegno è volto a ricercare significati e messaggi di un mondo sbiadito, quello dei luoghi della sua infanzia. Può vantare collaborazioni con Franco Arminio e Antonio Biasucci.
Ed è proprio nell’ambito della terza edizione del LAB\per un laboratorio irregolare di Antonio Biasiucci, esposto alla Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese e all’Istituto di Cultura Italiana di Budapest, che nasce Altari. Il volume è edito dalla prestigiosa casa editrice The Velvet Cell di Berlino.
Durante la presentazione, moderata dal Prof. Lino Santillo, l’autore dialogherà col critico d’arte Francesco Creta. L’evento è inserito nel programma delle manifestazioni natalizie del Comune di Pietrelcina ed è organizzato in collaborazione con la locale sede dell’Archeoclub.