Da oggi 8 novembre in libreria il nuovo atteso libro di Giancarlo Governi “Quando il cinema era Vittorio De Sica”

A 50 anni dalla morte, un ritratto acuto e originale del grande cineasta italiano,

padre del neorealismo, che il mondo intero ha amato e ci ha invidiato.

Da oggi 8 novembre sarà in libreria il nuovo ed atteso libro di Giancarlo Governi, “Quando il cinema era Vittorio De Sica” (Marlin editore, nella collana La camera del fuoco) con la biofilmografia completa di Anna Maria Bianchi. L’uscita precede di poco il cinquantenario della morte del grande artista avvenuta il 13 novembre del 1974.

Nel libro  viene raccontato il padre del neorealismo, autore di film immortali come Sciuscià, Ladri di biciclette, Umberto D., l’attore sorridente e scanzonato di tanti film di successo, il regista di tanti film in cui lanciò e valorizzò attori come Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Sofia Loren, che riuscì a portare fino all’Oscar con La Ciociara. L’ambito premio che lui stesso con i suoi film vincerà ben 4 volte. Ma vi si racconta anche la vita di Vittorio De Sica, la sua lotta per il successo, la sua rocambolesca divisione fra due famiglie, e la passione per il gioco che gli fece dissipare una buona parte dei suoi guadagni. Un grande uomo di spettacolo, Vittorio De Sica, ma anche un grande italiano che ha segnato profondamente il Novecento”, racconta l’autore.

Trama

“Sono nato a Sora, il 7 luglio 1901, dunque sono ciociaro, anzi cafone.” Così si presentava Vittorio De Sica, padre del neorealismo e tra i più celebrati registi e interpreti cinematografici in Italia e nel mondo. Dalla giovinezza trascorsa in “una tragica e aristocratica povertà” alla gavetta nei teatri di prosa e all’approdo al mondo del cinema, queste pagine ricche di aneddoti e gustosi retroscena ripercorrono la vita e la carriera di un personaggio straordinario i cui film hanno segnato un’epoca. Figura geniale e contraddittoria, dedita ai vizi quanto agli affetti familiari, la storia di De Sica si intreccia con icone del calibro di Luchino Visconti, Totò, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Alberto Sordi. Ma è dal sodalizio con Cesare Zavattini che nel dopoguerra nascono i capolavori che lo consacrano nel pantheon dei grandi registi: “Sciuscià”, “Ladri di biciclette”, “Miracolo a Milano”, “Umberto D.”, raccontano magistralmente gli albori dell’Italia democratica dal punto di vista dei deboli, di coloro che sono tagliati fuori dal cosiddetto “miracolo economico”. E, finita inesorabilmente la stagione del neorealismo, sa reinventarsi mettendo la sua sensibilità artistica al servizio di grandi interpreti e di produzioni come “La ciociara”, “Ieri, oggi, domani” e “Matrimonio all’italiana”. Dando vita a personaggi che hanno saputo raccontare un’Italia tragica e intensa, costantemente sospesa tra la goliardia e l’amarezza.

Biografia

Giornalista, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo, bandiera della Rai e tra i fondatori di Rai2, autore e conduttore di trasmissioni di grande successo (Supergulp!, Storia di un Italiano, Il pianeta Totò, Ritratti, I Grandi Protagonisti), ha pubblicato oltre venti libri, tra i quali Alberto Sordi. Un italiano come noi, Nannarella, Totò. Vita, opere e miracoli, Vittorio De Sica. Un maestro chiaro e sincero, Il volo dell’airone. Il romanzo della vita di Fausto Coppi (Fandango Libri, 2019) e Alberto Sordi (Fandango, 2020). Ha collaborato con numerose tra le principali testate italiane, come Il Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Mattino, l’Avanti!, l’Unità, Tempo Illustrato, Il Mondo. Ha ideato e scritto, per la regia di Silvio Governi, il film Alberto Sordi, un italiano come noi.

Giancarlo Governi