Una delle ultime tappe della campagna di valorizzazione 2022 del Carciofo di Paestum IGP, è stata realizzata con il contributo del MIPAAF DM 41260 del 28-01-2022 al Dmed Salone della Dieta Mediterranea nella splendida cornice dell’ex tabacchificio di Capaccio Paestum.
L’area espositiva del Consorzio di tutela del Carciofo di Paestum IGP ha ricevuto le visite incuriosite di tutte le personalità in visita al salone e anche degli ospiti di performance e show. Paolo Conticini e Maurizio Casagrande si sono divertiti a farsi fotografare dietro all’ormai leggendario tabellone del Carciofo fatto a mano con semi del territorio e carciofi freschi, l’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo ha gradito un assaggio di liquore al carciofo “Amaro di Paestum”.
La valorizzazione espositiva è stata accompagnata dall’ormai consueta promozione gastronomica. Nell’area food l’associazione “il Tempio di Hera Argiva” ha curato l’angolo con i famosi carciofi arrostiti, che sprigionavano profumi indimenticabili.
Giovanni Solofra, lo chef con due stelle michelin, ha rappresentato il Carciofo di Paestum IGP con una inedita ricetta, la “carciofella”. Lo chef, appassionato conoscitore del territorio, ha fatto “sposare” il Carciofo di Paestum IGP con la mozzarella di bufala Campana IGP per un connubio assolutamente inedito. Storie bellissime si possono raccontare con il Carciofo di Paestum nell’ambito della dieta mediterranea. Il Carciofo oltre ad essere il re del gusto, è un “superfood” per i grandi benefici che apporta grazie alle sue caratteristiche depurative e nutrizionali.
La partecipazione al Salone della Dieta Mediterranea – dichiara Alfonso Esposito Presidente del consorzio di tutela de Carciofo di Paestum IGP – è stata significativa in quanto ha rappresentato la tappa espositiva locale al culmine di un percorso itinerante che da febbraio, mese di inizio della campagna, ha toccato diversi luoghi nazionali e internazionali. Essere nella propria terra, quella della Magna Grecia, è stato importante per essere ancora più consapevoli che la valorizzazione di un prodotto di pregio che portiamo in ogni luogo non debba mai prescindere dalle proprie radici”