“Tante, troppe locandine circolanti in rete e sui social, riguardanti l’organizzazione di serate di Capodanno in esercizi pubblici o strutture private aperte al pubblico con la presenza di strumentazioni meccaniche – quali dj set ed impianti musicali di potenza elevata – tali da immaginare e temere che le stesse, possano trasformarsi in vere e proprie serate da discoteca e dare adito ad intrattenimenti danzanti ed assembramenti incontrollati, cosa assolutamente vietata dal cd. Decreto Festività che ha previsto la sospensione dell’attività delle discoteche. Ristoranti e strutture alberghiere sono pronti a sostituirsi a noi”. È il grido di allarme dì Alessandro Esposito, presidente regionale Silb Confcommercio sostenuto anche dal presidente di Fipe Confcommercio Campania Massimo Di Porzio che ha scritto al prefetto, al questore, all’assessore comunale alla legalità e al capo della polizia municipale per chiedere controlli adeguati.
“Sono stati richiesti controlli, anche preventivi, su tali attività, a tutela della salute pubblica e degli operatori in regola che hanno dovuto sospendere l’attività”, spiega nella lettera alle autorità Di Porzio ed Esposito precisa che “l’art. 68 del TULPS (il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) prevede che ‘senza licenza del Questore non si possano dare in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, rappresentazioni teatrali o cinematografiche, accademie, feste da ballo, corse di cavalli, né altri simili spettacoli o trattenimenti’. Al fine di tutelare la categoria da me rappresentata e presieduta e che in Campania annovera oltre 50 strutture anche tra le più rinomate su territorio regionale, mi auguro che tali controlli non restino azioni isolate e circostanziate alla sola notte del Capodanno, ma si estendano durante il corso dell’intero anno solare. I sacrifici economici fatti da tutti gli imprenditori del comparto non dovranno essere vanificati e ancor più in questo periodo dovrà essere tutelata l’intera categoria che ha sempre svolto il proprio lavoro con regolari licenze e autorizzazioni, contrastando l’abusivismo in tutte le sue negative forme”, conclude Esposito.