“Dieta Mediterranea, questa sconosciuta” è il titolo provocatorio del libro di Vito Amendolara, edito da Franco Angeli, che sarà presentato per la prima volta a Napoli in piazza Plebiscito, sabato 13 novembre alle ore 11. L’occasione non a caso è il Villaggio Sport & Nutrizione che Coldiretti Campania ha ideato in collaborazione con la Neapolis Marathon.
A raccontare questa interessante avventura editoriale sarà l’autore della prefazione, Michele Mirabella, intellettuale poliedrico, attore e noto conduttore della trasmissione Elisir di Rai 3. La presentazione del libro, voluta dall’Osservatorio della Dieta Mediterranea, è inserita in una tavola rotonda dal tema “Dieta Mediterranea: nuovo paradigma per un progresso sostenibile”, su cui si confronteranno – oltre ad Amendolara e Mirabella – Massimo Milone, direttore Rari Vaticano, Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti, Manuela Mennea, socia ambasciatrice Neapolis Marathon, Gabriella Fabbrocini, direttrice UOC Dermatologia Federico II, e Nicola Caputo, assessore regionale Agricoltura. Invitato ad intervenire il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Nel 2010 la dieta mediterranea è stata inserita nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale dell’Umanità dell’Unesco. Questo libro la racconta, la esalta e la spiega. Lo fa con un linguaggio chiaro e sintetico, con un excursus concreto e completo, ma insieme semplice, che tocca tutti gli argomenti senza mai indugiare troppo nel “tecnico”. Parla dunque del suo significato autentico, spazzando via le banalizzazioni del tema. Spiega il valore di questa dieta che è ancora in parte da scoprire e progettare insieme, esamina i punti di vista del medico, del biologo nutrizionista, del culinario, dell’economista, della sostenibilità ambientale per arrivare a toccare i temi più concreti: dal menù dei ristoranti a come fare la spesa. Il messaggio che traspare forte e chiaro è che la dieta mediterranea non è un insieme di regole alimentari, ma un vero e proprio stile di vita che consente di ritrovare innanzitutto una nuova etica del cibo e del suo consumo in un’ottica più sostenibile, con il recupero di princìpi di vita sperimentati in un passato lontano che possono essere adattati alla realtà attuale, nel rispetto del territorio e contro modelli di sviluppo dissennati.