Sono 5.266 i tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori a rischio a causa dello stop alle visite turistiche imposte dal Covid. E’ quanto emerso dell’incontro “l’Italia riparte dal cibo” organizzato da Coldiretti con ‘Filiera Italia’ a Palazzo Rospigliosi a Roma. E la Campania si piazza in testa alla classifica delle regioni con più specialità tipiche, ben 552, davanti a Toscana (461) e Lazio (436).
L’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di tesori agroalimentari unici al mondo legati alla storia e all’economia dei territori, che – sottolinea la Coldiretti – sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Italy nel mondo. Un patrimonio da salvare che – precisa la Coldiretti – non ha solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale e che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate proprio nel momento in cui con il Covid pone l’esigenza di cambiare la distribuzione demografica della popolazione e ridurre la concentrazione nei grandi centri urbani.
I TESORI D’ITALIA MESSI A RISCHIO DAL COVID
I TERRITORI | LE SPECIALITA’ |
Abruzzo | 149 |
Basilicata | 149 |
Calabria | 269 |
Campania | 552 |
Emilia Romagna | 398 |
Friuli Venezia Giulia | 178 |
Lazio | 436 |
Liguria | 300 |
Lombardia | 262 |
Marche | 154 |
Molise | 159 |
Piemonte | 342 |
Bolzano | 90 |
Trento | 105 |
Puglia | 299 |
Sardegna | 214 |
Sicilia | 264 |
Toscana | 461 |
Umbria | 69 |
Valle d’Aosta | 36 |
Veneto | 380 |
ITALIA | 5266 |
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su censimento prodotti tradizionali anno 2020